Il paradosso del raffreddore

 Il grande fisico, uno degli scienziati più importanti del nostro tempo, teneva sulla porta di casa un ferro di cavallo. Una volta, un collega che era andato a fargli visita gli chiese: «Non crederai mica a questa roba?» «Certamente no», rispose il grande fisico. «Ma dicono che porti fortuna anche a chi non ci crede.» E si sbagliava. Da bravo scienziato avrebbe dovuto sapere che non è il ferro in sé a portare fortuna, ma il crederci. Questo, secondo me, è un fatto - diciamo - scientifico.

Tiziano Terzani



Oggi ho pensato questa favoletta:


IL PARADOSSO DEL RAFFREDDORE 

Due amici vanno in montagna. Uno dei due è razionalista e scientista: crede che ogni aspetto della vita vada gestito facendo uso di ragione e scienza. L’altro amico è un sempliciotto che crede a ogni fandonia irrazionale.

Arrivati al rifugio entrambi sono preda di un fortissimo raffreddore, ma non hanno medicine.

Il sempliciotto ha solo un prodotto omeopatico in tasca.

“Che idiozia! Non sai che queste cose, quando funzionano, lo fanno solo per un banale effetto placebo?”

Il sempliciotto, non ascoltando per nulla l’amico, assume una compressa di “acqua chiamata con altro nome”.

La notte lo scienziato non dorme per gli starnuti e la cefalea, mentre il sempliciotto si sveglia bello riposato, chiedendo:

“Ma come funziona questo effetto placebo?”

Lo scienziato, nervoso, ammette di non sapere esattamente come funzioni, ma in ogni caso è tutta roba “mentale”, psicologica, che non ha a che fare con la realtà delle cose.

Il sempliciotto cammina spedito e allegro sulla via del ritorno, mentre il razionalista insonne sente che qualcosa in lui non va, inizia a domandarsi se vi siano cose nella vita che vanno gestite con risorse diverse dalla ragione galileiana…

🙏Tashi Delek!

(PS scanso equivoci, NON è un racconto a favore dell’omeopatia)

Davide Corvi 

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