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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

La mia intervista a Piero Angela

  La mia intervista a  Piero Angela “ Dovremmo sforzarci sempre di capire quanto le nostre scelte, i nostri giudizi e pregiudizi siano influenzati dalla nostra lunga storia personale, e tentare ogni volta di cambiare angolazione, di vedere i problemi da un altro punto di vista, di metterci nei panni degli altri e comprendere quali sono i loro premi e punizioni, di essere aperti alle idee nuove, comprese quelle diverse dalle nostre, essere pronti eventualmente a incorporarle nei nostri circuiti, essere curiosi ed esploratori, cercare quello che c’è di valido anche in sistemi di pensiero che appaiono lontani dai nostri, avere la capacità di osservare noi stessi dall’esterno, giudicandoci come se fossimo qualcun altro, e creare infine continui montaggi di idee (e di nuove memorie) con tutti questi materiali.” (La meraviglia del tutto: Conversazione con Massimo Polidoro  Piero Angela, Massimo Polidoro) (…)continuò:(…)Quella che allora ti parla è la Voce dell’Uomo Interiore, dell’Uomo C

Replica di Virgilio a Dante

  Replica di Virgilio a Dante “Che altro è, se non una proiezione dell’Io e delle sue passioni, quel dio delle religioni, geloso degli altri dei, selettivo in chi ama e vendicativo al punto da condannare per l’eternità chi, nel breve spazio d’una vita, può averlo offeso?” Tiziano Terzani Come l’acqua invisibile sale a formare le nubi del cielo  così i tuoi pensieri sottili generavano canti alla luce, ma nell’ombra hai lasciato il mio cuore ,  in un luogo nascosto al Suo sguardo per la strana severa dottrina che negò l’infinito per sempre a chi mai non conobbe il tuo Dio. Ovunque tu sia, forse in carne,  dentro nuove corporee dimore, o su vette tranquille lambite  dalla luce di più chiaro amore pensa a quanto sbagliasti figliolo,  discepolo mio tanto amato a pensar che la Mente Infinita  solo un popolo abbia salvato! Con il dito di un giudice amaro,  separavi gli eretici e i giusti quell’Inferno tuo prefigurava  Torquemada e i suoi rabbiosi lupi, ma la Venere Madre