Replica di Virgilio a Dante
Replica di Virgilio a Dante
“Che altro è, se non una proiezione dell’Io e delle sue passioni, quel dio delle religioni, geloso degli altri dei, selettivo in chi ama e vendicativo al punto da condannare per l’eternità chi, nel breve spazio d’una vita, può averlo offeso?”
Tiziano Terzani
Come l’acqua invisibile sale
a formare le nubi del cielo
così i tuoi pensieri sottili
generavano canti alla luce,
ma nell’ombra hai lasciato il mio cuore ,
in un luogo nascosto al Suo sguardo
per la strana severa dottrina
che negò l’infinito per sempre
a chi mai non conobbe il tuo Dio.
Ovunque tu sia, forse in carne,
dentro nuove corporee dimore,
o su vette tranquille lambite
dalla luce di più chiaro amore
pensa a quanto sbagliasti figliolo,
discepolo mio tanto amato
a pensar che la Mente Infinita
solo un popolo abbia salvato!
Con il dito di un giudice amaro,
separavi gli eretici e i giusti
quell’Inferno tuo prefigurava
Torquemada e i suoi rabbiosi lupi,
ma la Venere Madre guidava
il mio Enea come antica Beatrice
e altre Madri l’Oriente lontano,
proteggevano, arcane nutrici,
come un bimbo, cullandolo piano,
battezzando il suo cuore nel Gange.
Tante fedi donate da un Padre
per lenire gli affanni dei cuori
che la tua volle un tempo schiacciare
nell’inferno dal tetro colore,
ma ecco Lei dalla spuma del mare
sorge ancora divina e segreta
a Lei piace sentirmi cantare
mentre svela il suo corpo di seta.
Davide Corvi
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